giovedì 20 febbraio 2014

L'arte della sopravvivenza _ TURENSCAPE

L'architetto cinese Kongjian Yu si è laureto all'Università Forestale di Pechino e in seguito ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca ad Harvard, dove ha approfondito e fatto proprio il concetto della progettazione ecologica.
La sua affermazione a livello internazionale è avvenuta nel 2002 quando, primo tra gli architetti cinesi, ha vinto il Premio d’Onore di Architettura dei Giardini della Società Americana degli Architetti di Giardini (ASLA). Negli anni successivi ha ottenuto vari premi nazionali e internazionali nei settori di architettura, ambiente, geografia, arte e molti altri premi. In particolare, nel 2010 ha nuovamente ricevuto il premio ASLA per l' Houtan Park Shanghai, la Riqualificazione della spiaggia Qinhuangdao ed il Parco Qiaoyuan Tianjin.
Kongjian Yu è attualmente rettore della Facoltà di Architettura e di Architettura del Paesaggio dell’Università Beida di Pechino, svolge ricerca sull'ambito del fiume Changjiang per conto del Ministero della Pubblica Istruzione ed è capo progettista dell’Istituto di Pechino dei Paesaggi Nativi e di Pianificazione, Architettura e Design.
Nel 1999 ha fondato il gruppo Turenscape. In cinese tu significa sporcizia, terra, mentre ren indica la gente, l'uomo. Turenscape vuol dire allora 'gente della terra'

Al centro della poetica dello studio ci sono i concetti di Landscape Urbanism e di infrastruttura ecologica.Yu Kongjian ritiene che la progettazione del paesaggio sia ben diversa dal creare un parco, o dal semplice abbellimento di una città. Rifiuta i giardini classici ritenendoli un giocattolo artificiale dell'aristocrazia. Ritiene piuttosto che il suo compito debba essere quello di lavorare sull'ambiente, l'essenza delle idee, e sul cambiamento dei valori. E' necessario, a suo parere, che la gente cominci a pensare in modo ecologico.

L'intento dello studio è ridurre le emissioni di carbonio, promuovere la conservazione e uno stile di vita sano. Una tale attenzione all'ambiente da parte di Kongjian deriva probabilmente dal contesto in cui vive ed è cresciuto, uno dei Paesi in cui emerge come più urgente il recupero ecologico dell'ambiente. La popolazione cinese rappresenta il 22% di quella mondiale ma le risorse idriche a sua disposizione non arrivano neppure al 10%, così come quelle relative alla terra e alle risorse naturali. E' necessario quindi prevedere un recupero di ogni porzione di territorio danneggiata , lavorando a tutte le scale di intervento, dall'edificio al territorio.

Il processo attraverso il quale perseguire tale scopo, si articola secondo Kongjian Yu in tre fasi fondamentali:
  • lettura del sito e rispetto del suo rapporto con il paesaggio locale in termini figurativi e di processo, al fine di identificarne i problemi
  • elaborazione di una soluzione basata su conoscenze scientifiche 
  • integrazione con ecologia ed estetica
Lo stesso architetto sulla base di questi principi definisce il suo approccio al progetto minimalismo ecologico e identifica come concetto chiave l' arte della sopravvivenza. Secondo la poetica dello studio Turenscape economia significa ecologia. La natura non conosce lo spreco; quando una specie non dispone dell'energia minima per sopravvivere, si estingue. Perciò, natura è uguale a economia. Ritengono si debba considerare la città come un organismo; ciò rende anche i progetti economicamente sostenibili, riducendo al minimo i costi.

Si può affermare che sia l'acqua l'elemento a cui è rivolta maggiore attenzione e ciò risulta evidente dalle soluzioni formulate, per la sua purificazione o la sua raccolta, in alcuni dei progetti di Turenscape. Kongjian non vede l'acqua solo come H2o bensì come un sistema vivente legato alla terra, alla vita, alla vegetazione e al cibo; essa ha colore e sapore. Per tali motivi ritiene indispensabile interpretarla e gestirla secondo il suo significato ecologico.

Non potremo mai lottare contro l'acqua o contro la natura. La natura ha le sue forze e anche l'essere umano ne fa parte.

Shanghai Houtan Park _ Shangai _ 2007/2010
Il progetto investe un'area di 14 ettari che si snoda lungo 1.7 km lungo il fiume Huagpu di Shanghai. Il sito era originariamente occupato da un'Azienda metallurgica per i cantieri navali e successivamente utilizzato come discarica.
L'obiettivo del gruppo Turenscape era riconvertirla in un paesaggio rigenerato, un Expo attiva nei mesi estivi, attraverso una strategia globale di recupero estetico e funzionale del waterfront basata sul controllo delle inondazioni, il trattamento delle acque inquinate, il recupero dei materiali e delle strutture industriali e l'agricoltura urbana. Anche in questo caso il tema dell'acqua risulta fondamentale.


L'elaborazione del progetto è passata attraverso alcuni punti fondamentali:
  • bonifica del sito e trattamento delle acque del fiume, talmente inquinate da essere prive di forme di vita acquatica
  • controllo delle inondazioni con un sistema alternativo all'esistente muro di contenimento che risultava essere un limite per l'accessibilità al sito
  • interpretazione della configurazione del sito che, presentandosi come una fascia lunga e stretta, tendeva ad essere considerato più un bordo che uno spazio vivibile

L'inserimento di cascate e terrazze permette di ossigenare l'acqua, trattenerne i residui e ridurre i sedimenti in sospensione e al contempo arricchisce la configurazione dell'area con interessanti elementi naturalistici. Tale processo di purificazione, rende l'acqua utilizzabile per le attività relative all'Expo, risparmiando ingenti somme di denaro.


L'inserimento di una zona umida dalla morfologia articolata permette il controllo delle acque attraverso l'impiego di vasche per l'allagamento e al contempo produce una varietà di paesaggi e scorci interessanti per i visitatori. Il design della terrazza prospicente la zona umida è stato inoltre pensato per ridurre percettivamente il dislivello tra la città ed il fiume.


Le terrazze sono inoltre caratterizzate da coltivazioni ed invitano, attraverso percorsi, i visitatori ad entrare in diretto contatto con il paesaggio agrario. 


La memoria del sito industriale che in precedenza occupava l'area è celebrata dalla presenza di elementi architettonici che, creati con materiali recuperati dai vecchi impianti, hanno lo scopo di inquadrare scorsi e prospettive rilevanti all'interno del parco e verso lo skyline di Shangai.


Nel 2010 attorno al parco è stato realizzato il progetto per l'Expo di Shangai 2010. L'area coinvolta copriva una superficie di circa 5.3 km quadrati e si estendeva lungo le due rive del fiume Huangpu, nella zona di Pudong, il cui terminale è appunto Houtan Park, e in misura inferiore nella zona di Puxi.


Il tema dell'Expo era Better City, Better Life; fu occasione di discussione su la questione della progettazione urbana e dello sviluppo sostenibile delle nuove di espansione e della rigenerazione dei tessuti esistenti. In particolare vennero indagati la multiculturalità delle città, l'integrazione tra aree urbane e rurali, applicazione di scienza e teconologia nello svilluppo urbano ed economia delle città.
Vista la vicinanza di alcuni di questi temi alla poetica dei Turenscape, risulta interessante la localizzazione dell'evento in un'area che in parte già applica i principi che in quell'occasione si vogliono indagare e promuovere.

Qunli National Urban Wetland _ Haerbin City, Cina _ 2009/2011
Il progetto, completato in soli 18 mesi, interviene su un'area di circa 34 ettari al fine di mantenere parzialmente intatta la zona umida presente prima della forte cementificazione che ha accompagnato lo sviluppo della città su quel territorio.


Al fine di ottenere un risultato in grado di soddisfare esigenze ecologiche e sociali, sono stati coinvolti nella progettazione progettisti, architetti del paesaggio, biologi, urbanisti, specialisti dell'ambiente ed ingegneri.
Il gruppo è partito dall'analisi dei diversi significati che è oggi possibile attribuire al termine parco. Questo è stato interpretato come un ecosistema che, attraverso un approccio multifunzionale possa essere sia uno spazio ricreativo che un efficace sistema di controllo e purificazione delle acque.
La soluzione progettuale prevede un sistema di stagni e cumuli di terra posti ad anello attorno all'area umida, lasciata alla sua naturale evoluzione. L'anello filtra l'acqua piovana, canalizzata e proveniente dalla zona urbana, così che questa possa alimentare continuamente la zona umida senza inquinarla. La pulizia dell'acqua avviene attraverso naturali processi di fitodepurazione. L'affluenza delle acque piovane al centro del parco permette di risolvere, in caso di eccessive precipitazioni, il sovraccarico delle fogne e dei canali di smaltimento delle acque. 


L'anello è caratterizzato dalla presenza di piccole aree boschive, piattaforme e torri di osservazione che garantiscono al visitatore una percezione variata e stimolante del paesaggio.


L'acqua è qui considerata come una vera infrastruttura attraverso la quale si organizza tutto il sistema e che da elemento a volte causa di disagio diventa una risorsa per scoprire e valorizzare il territorio.

Anche nel progetto Occupy the dune dell'architetto Diana Balmori si affronta il tema del limite tra contesto urbano e contesto naturale e la sua riprogettazione volta alla creazione di uno spazio pubblico che possa riqualificare e valorizzare il contesto.

Wulijie Eco-City _ Distretto di Wuhan, Hubei _ 2010/in corso
L'area di progetto ha una superficie complessiva di circa 10 km quadrati; a circa 30 km dal centro città questa è prossima ad un quartiere tecnologico molto attivo ed è sottoposta in questi anni ad un forte sviluppo e ad una massiva densificazione. La morfologia del territorio è caratterizzata dalla presenza del lago Liang Zi Hu e da un paesaggio in cui si alternano basse colline, piccoli bacini e laghetti di modeste dimensioni. 


Tutti questi fattori sono stati i principali spunti progettuali per la redazione di un nuovo quartiere organizzato e servito da un'infrastrutturazione ecologica basata sull'acqua e organizzata secondo tre tipologie di canali di diverse dimensioni. 

 

Come in altri progetti, il gruppo Turenscape conserva le zone umide e le sfrutta per lo smaltimento delle acque piovane, per le quali di prevede una depurazione affidata a sistemi di filtraggio naturale. Tali aree, alimentate dell'acqua di cui necessitano in modo naturale, permetteranno la conservazione delle specie floro-faunistiche del territorio.
Alla trama dei canali si sovrappone un circuito pedonale che dista massimo 600 metri da ogni linea d'acqua e che permetta quindi una fruizione della città anche esclusivamente pedonale o ciclabile. Uno dei canali principali, che circonda il quartiere e lambisce la zona teconolgica adiacente, viene considerato il corridoio privilegiato per lo spostamento dei pendolari. 
Entrambe le reti, quella dei percorsi e quella dei canali, sono articolate per ospitare al loro interno un sistema variato di spazi pubblici e nella pianificazione della città si è scelto di porre gli edifici residenziali nelle parti prospicienti la rete, così da garantire una più forte relazione con spazio pubblico e percorrenze, mentre la parte più interna degli isolati è destinata all'agricoltura con orti o appezzamenti coltivabili di più ampie dimensioni.

 
 



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